La Biennale del colore è un progetto che nasce a Venezia da un’idea di Orsoni Venezia 1888.
Nasce nella stessa città che ha dato vita, a partire dal 1885, a diverse biennali che trovano nell’Arte, nel senso più ampio del termine, la principale espressione: arti figurative, musica, cinema, teatro, architettura e danza.
Il colore è più di un fenomeno ottico utilizzato nelle rappresentazioni artistiche figurative, il colore rappresenta buona parte delle nostre percezioni influenzando sensazioni, stati d’animo, pensieri e scelte.
Secondo lo psichiatra Carl Gustav Jung l’esperienza del colore non è solo fisico-percettiva, ma è una complessa esperienza psichica. Max Lüscher è andato oltre sviluppando una teoria espressamente incentrato sui colori: le preferenze cromatiche di ogni individuo in un particolare momento costituiscono una sorta di filo conduttore che dà unione e coerenza a una varietà di tratti sia psichici che fisici.
A Venezia non poteva che nascere anche una Biennale del colore.
La Biennale del Colore nasce con l’obiettivo di celebrare il colore in modo sinestetico, olistico. È un coinvolgimento di tutti i sensi, un’immersione totale nel colore con l’aiuto dell’arte. Il colore è protagonista attraverso un percorso che consentirà di viverlo fino in fondo e lasciarsi andare alle emozioni che sarà in grado di trasmettere vedendolo, toccandolo, gustandolo, annusandolo, ascoltandolo.
Orsoni Venezia 1888 e il colore
Orsoni Venezia 1888 è la storica fornace veneziana che continua ancora oggi ad utilizzare un processo artigianale per la realizzazione di smalti veneziani e mosaico a foglia ora 24k, è l’unica fornace che può avere fuoco vivo sull’isola di Venezia.
Il processo che prevede la produzione di lastre di smalto colorato, oltre ad aver bisogno di un processo che prevede la produzione di lastre di smalto colorato, oltre ad aver bisogno di conoscenze sulla lavorazione del vetro, necessita di abilità nel creare colore in ogni sua sfumatura.
In Orsoni il colore è una tradizione: era il 1889 quando Angelo Orsoni presentò all’Esposizione Internazionale di Parigi un pannello multicolore nato come campionario di smalti e ori musivi.
Anni dopo il pannello storico di Angelo Orsoni fu di ispirazione all’architetto Antoni Gaudi per la decorazione della Sagrada Familia a Barcellona con l’impiego di smalti di vetro che ancora oggi Orsoni continua a fornire.
Orsoni può vantare la Biblioteca del Colore, un luogo magico dove vengono conservate, in librerie di legno, alla stessa maniera in cui si custodiscono i libri preziosi, oltre 3.500 tonalità di colore diversi.
Il Rosso per l’edizione zero
Non è un caso che l’edizione zero della Biennale del Colore si svolga a settembre 2020, in tempo di Covid19, e non è un caso che il colore dell’edizione sia il rosso.
Rosso come la passione, la voglia di fare, la spinta vitale da cui sono trasportate, soprattutto oggi, le aziende italiane. L’imperativo che caratterizza il rosso è agire. In un momento così delicato di instabilità e distanziamento Orsoni mette in campo le qualità che contraddistinguono il made in Italy: creatività, bellezza ed eccellenza.
Rosso come l’obiettivo da centrare, la meta da raggiungere, il fine da realizzare.
Rosso come crescita, simbolo di forza.
Rosso come il vetro fuso all’interno della fornace da cui prendono vita gli smalti di vetro veneziani così apprezzati in tutto il mondo. È rossa questa alchimia i cui segreti appartengono da generazioni a maestri vetrai che, con lo stesso antico processo, continuano a fare di un prodotto artigianale un’eccellenza.
L’esplorazione del Rosso attraverso i sensi
La Biennale del colore celebrerà il rosso in un evento su invito giovedì 20 settembre nel magico scenario della Biblioteca del Colore.
Vicky Syriopoulou, Colour Designer & Colour Coach, coordina consapevolmente l’esplorazione del rosso, entrando nel profondo significato del colore dall’inizio alla fine, dall’alba al tramonto, attraverso vista, olfatto, gusto, udito e tatto.
Gianfelice Facchetti, attore e regista teatrale, narrerà il colore rosso in modo inedito con una performance suggestiva.
Il rosso verrà rappresentato e interpretato da personalità autorevoli nei diversi ambiti per coinvolgere i 5 sensi degli ospiti che diventeranno così protagonisti della performance sensoriale:
UDITO
Il “Fil Rouge Duo”composto da Cecilia Franchini, Docente presso il Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e Lucia Minetti, cantante tra le più apprezzate nel panorama jazzistico italiano, emozioneranno gli ospiti con un’interpretazione personale di brani dedicati al colore rosso.
OLFATTO
Verrà presentata in anteprima assoluta la fragranza “Le Sense de Venise”creata da Bertrand Duchaufour, illustre Perfumer francese per Dior, Christian Lacroix, Acqua di Parma e LancÔme. “Le Sense de Venise” è una fragranza forte, decisa e misteriosa, nata da materie prime speciali che sorprenderà con associazioni olfattive inaspettate.
GUSTO
La startup italiana della mixology, NIO Cocktails, offrirà un’esperienza sensoriale inedita grazie a 5 differenti cocktails realizzati con i migliori spirits, dando prova di come “vedere” il colore possa cambiare l’esperienza sensoriale gustativa.
Verrà presentato “Rosso Veneziano” che Patrick Pistolesi, tra i migliori 100 mixologist al mondo, ha studiato in esclusiva per la Biennale del Colore.
Il rosso solleciterà il palato con uno speciale Show Cooking in cui si potranno degustare cibi preparati con materie prime locali di Venezia, a km 0. Le pietanze, rigorosamente di colore rosso, ma senza l’uso di coloranti, regaleranno un’esperienza irripetibile per il palato in cui i sapori e i gusti trionferanno con il colore.
VISTA
Il rosso ammalierà la vista con una personale interpretazione della fornace accesa a cura dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Attraverso un progetto di videomapping il rosso pervaderà totalmente le superfici della storica ambientazione per regalare allo spettatore un’esperienza totalmente immersiva.
TATTO
Un percorso cromatico accompagnerà gli ospiti alla scoperta delle infinite declinazioni che il colore rosso può avere. Dalla fornace alla “Biblioteca del Colore” in cui il colore trionfa e diventa materia tangibile nei “libri di vetro” custoditi in 3.500 tonalità di smalti veneziani dal 1888.